False prove sulle origini dell’uomo. Smascherato
antropologo. |
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da IL CORRIERE DELLA SERA del 20/02/2005 . |
BERLINO – Contrordine, forse non discendiamo dall’uomo di Neanderthal. O quantomeno, non esiste più la prova decisiva dell’assunto, il mitico anello mancante che sembrava collegare le origini della nostra specie a quelle dei villosi preistorici. Non datava a 36 mila anni fa, non apparteneva quindi al tedesco più antico del mondo, il cranio trovato in una torbiera non lontano da Amburgo. Più normalmente, giusta l’analisi della datazione al carbonio, eseguita dall’Università di Oxford, aveva «solo» 7.500 anni: un bambino, rispetto all’ipotesi originale e fin qui considerata vera. Così è caduta la stella del professor Reiner Protsch von Zieten, 66 anni, antropologo emerito e celebrità mondiale della disciplina. Non uno scienziato, ma un magliaro. Un bugiardone disonesto, che per più di tre decenni ha raccontato una montagna di balle, gabbando la comunità degli studiosi e spacciando per buone un’incredibile serie di patacche, che hanno influenzato e portato a conclusioni fallaci le teorie sull’evoluzione umana. |
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Venerdì scorso, facendo seguito ai primi risultati dell’indagine di un gruppo di esperti, iniziata nell’agosto 2004, l’Università di Francoforte ha sospeso l’accademico da ogni attività. «Siamo giunti alla conclusione – recita il rapporto della commissione d’inchiesta – che il professor Protsch abbia ripetutamente manipolato e falsificato fatti scientifici nel corso degli ultimi trent’anni». Oltre alla falsa datazione del teschio dell’uomo di Hahnhoefersand, così ribattezzato dal luogo del ritrovamento, la commissione ha smascherato altre truffe di Protsch. Come la «sensazionale» scoperta della donna di Binshof-Speyer, che l’antropologo sosteneva essere vissuta oltre 21 mila anni fa e invece risaliva appena a 1300 anni prima della nascita di cristo. In un altro caso, quello di resti umani ritrovati a Paderborn, Protsch l’aveva sparata ancora più grossa, datando i frammenti ossei a più di 27 mila anni avanti Cristo, quando invece il proprietario era quasi un nostro contemporaneo, relativamente s’intende, essendo morto nel 1750. Gli esperti hanno accertato anche bugie, per così dire minori, come l’aver localizzato il ritrovamento di alcuni fossili in Svizzera, invece che in Francia. |
Ma la disonestà di Protsch non sarebbe solo intellettuale. Grande amante di orologi d’oro, automobili Porsche e sigari cubani, il nostro è infatti indagato per frode dalla Procura di Francoforte, che lo sospetta di aver tentato di vendere per 70 mila dollari, a un trafficante americano, l’intera collezione di teschi di scimmie, oltre 270 esemplari, del Dipartimento d’antropologia. «Per l’università è molto imbarazzante, avremmo dovuto scoprire le sue falsificazioni molto tempo prima», ha detto il professor Ulrich Brandt, che ha guidato la commissione scientifica d’inchiesta. Brandt ha invocato come giustificazione la quasi impossibilità, nel sistema tedesco, di licenziare un funzionario pubblico e, soprattutto, la diabolica abilità di Protsch a evitare sempre di essere messo nell’angolo: «Era perfetto nel dare risposte evasive». La vicenda ha anche un risvolto oscuro, legato alle radici familiari di Protsch, il quale, una fra le tante leggende messe in giro sul proprio conto, ha sempre detto di discendere da un generale degli Ussari. In realtà, come ha rivelato Der Spiegel , è figlio di un ex deputato nazista. Un filone dell’inchiesta interna, ancora in corso, riguarda infatti la distruzione, probabilmente eseguita su ordine di Protsch, di centinaia di documenti dell’archivio del Dipartimento d’antropologia francofortese, relativi agli esperimenti scientifici su cavie umane compiuti dai nazional-socialisti. |
Il magliaro al momento non parla. L’ultima sua esternazione conosciuta risale al 14 gennaio scorso, quando avrebbe dichiarato al Frankfurter Neue Presse : «Questo è un Tribunale dell’Inquisizione, contro di me non hanno alcuna prova concreta». C’era da scommetterci .La sua Università di Francoforte ha annunciato che il professore è stato costretto alle dimissioni a causa delle numerose “falsificazioni e manipolazioni”… i suoi inganni potrebbero investire un’intera sezione della storia dello sviluppo dell’uomo, che andrebbe così accuratamente rivisitata e riscritta…”Il lavoro del Prof Protsch sembrerebbe provare che gli umani anatomicamente moderni ed i Neanderthal avrebbero convissuto, forse fino al punto di interagire e di ibridarsi. Tutto questo adesso, viene messo in dubbio”. Sembrava essere una delle scoperte più sensazionali. I frammenti di crani scoperti in una torbiera presso Amburgo, erano stati datati a più di 36,000 anni or sono – e si sarebbe trattato del collegamento mancante tra i moderni umani ed i Neanderthal. Ciò, almeno, è quel che il Professor Reiner Protsch von Zieten – un distinto antropologo tedesco – aveva dichiarato ai suoi colleghi scienziati, ottenendo in cambio acclamazioni a livello globale, dopo essere stato invitato a datare il cranio estremamente raro. E invece, la carriera trentennale dell’accademico tedesco è ora finita in disgrazia dopo la rivelazione che avrebbe sistematicamente falsificato i dati di questo e numerosi altri reperti “dell’età della pietra”. |
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La sua Università di Francoforte ha annunciato che il professore è stato costretto alle dimissioni a causa delle numerose “falsificazioni e manipolazioni”. Secondo gli esperti, i suoi inganni potrebbero investire un’intera sezione della storia dello sviluppo dell’uomo, che andrebbe così accuratamente rivisitata e riscritta. “L’antropologia dovrà riesaminare dalle fondamenta il suo ritratto dell’uomo moderno tra 40,000 a 10,000 anni or sono” ha dichiarato Thomas Terberger, l’archeologo che ha scoperto il falso. “Il lavoro del Prof Protsch sembrerebbe provare che gli umani anatomicamente moderni ed i Neanderthal avrebbero convissuto, forse fino al punto di interagire e di ibridarsi. Tutto questo adesso, viene messo in dubbio”. Lo scandalo è venuto alla luce solo quando il Professor Protsch è stato colto nell’atto di tentare di vendere un’intera collezione di crani di scimpanzé di proprietà del suo dipartimento agli Stati Uniti. |
Naturalmente l’università si trova in una posizione davvero scomoda, al riguardo” ha dichiarato il professor Ulrich Brandt, che ha condotto l’indagine sulle attività del Professor Protsch. Nel corso delle indagini, l’università ha scoperto che il Professor Protsch, 65 anni, una figura estrosa appassionata di orologi d’oro, Porche e sigari cubani, non era in grado di far funzionare la sua stessa macchina di datazione al carbonio. Invece, dopo essere tornato in Germania dall’America, dove aveva svolto il suo dottorato, e guadagnato il titolo di professore, si mise semplicemente ad “arrangiare le cose” per ottenere fama internazionale. In un caso, sostenne che in Svizzera sarebbe stata trovata una “mezza scimmia” antica di 50 milioni di anni, chiamata Adapis, creando sensazione in tutto il mondo archeologico. Invece, la scimmia era stata scavata in Francia, dove parecchi altri esemplari simili erano già stati trovati. Altri dettagli della vita del professore sembrano sbriciolarsi ad un più attento esame. Prima di scomparire dal campus dell’Università lo scorso anno, il professor Protsch raccontò ai suoi studenti che si trovava impegnato nell’analisi delle ossa di Hitler ed Eva Braun. Sosteneva inoltre di avere appartamenti a New York, Florida, e California, dove si trovava spesso con Arnold Schwarzenegger e Staffi Graf. Perfino l’aristocratico titolo di “von Zieten” sembra essere falso. |
Lontano dall’essere discendente di un generale degli ussari, il professore era figlio di un Luogotenente nazista, Wilhelm Protsch, ha rivelato il quotidiano Der Spiegel. L’università sta tentando di capire come migliaia di documenti conservati nel dipartimento di antropologia, e collegati agli orribili esperimenti scientifici dei nazisti nel 1930, sarebbero misteriosamente scomparsi, a quanto pare su precisa istruzione del professore. E’ stato altresì scoperto che alcuni dei 12,000 scheletri conservati nelle “casse d’ossa” del dipartimento, mancano della testa, probabilmente perché Protsch le vendette ai suoi amici negli Stati Uniti. |
IL TACCHINO DI PILTDOWN |
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