2.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Il
libro sostiene con vigore il pensiero del cristianesimo creazionista.
La tesi fondamentale è semplice e senza possibilità di
compromessi: tutto ciò che esiste non si è creato per
caso, ma è frutto di un preciso piano di un Creatore. Questo
stesso Creatore si è rivelato all'uomo in modo diretto tramite
un libro: la Bibbia; essa è dunque la testimonianza di Dio stesso
e pertanto inerrante. Tutto ciò che in essa è contenuto
non è un mito da interpretare, bensì una cronaca da accettare
e credere. Poiché infatti tutte le dottrine fondamentali della
Bibbia (la creazione dell'uomo come maschio e femmina; il peccato che
portò la corruzione nella creazione di per sé perfetta;
il diluvio che spazzò via la civiltà antica; la torre
di Babele che portò gli uomini a sparpagliarsi sulla terra, ecc.)
sono contenute nella Genesi, il rifiutare o anche solo annacquare questo
libro significa aprire la porta al rifiuto o alla critica di tutto il
resto della Bibbia. E ciò è proprio quanto è avvenuto,
non solo nel mondo della cultura secolare, ma anche e soprattutto nell'ambito
delle denominazioni evangeliche storiche; da qui alla nascita della
teologia liberale ed alla morte spirituale di molte denominazioni il
passo è stato breve. Solo un ritorno all'inerranza biblica in
ogni sua parte costituirà il fondamento solido per questa e soprattutto
per la prossima generazione di cristiani professanti.
Il libro è scritto soprattutto per chi alla teoria creazionista
crede già, e gli fornisce molte buone riflessioni sull'assoluta
necessità di non accettare compromessi (tipo l'evoluzione teistica,
e cioè l'evoluzione sì, ma sotto il controllo di Dio).
3.
BREVE RIASSUNTO DEL LIBRO
INTRODUZIONE
Sono stato allevato, racconta l'autore, in una famiglia cristiana dove
la Bibbia era accettata come infallibile nella sua interezza; essa veniva
considerata l'inerrante Parola di Dio in grado di fornire la base di
principi da applicarsi in ogni area della vita. Cominciai a prendere
coscienza del conflitto quando, studente di liceo, mi venne insegnata
la teoria dell'evoluzione. Se la Genesi non era vera alla lettera, allora
quale parte della Bibbia era degna di essere creduta? Io non sapevo,
scientificamente, perché non credevo nell'evoluzione, ma sapevo
che essa, biblicamente, doveva essere sbagliata, altrimenti la mia fede
si sarebbe trovata in grande difficoltà.
Quando mi resi conto che v'erano facili risposte al dilemma creazione/evoluzione,
sentii come un peso da parte del Signore di condividere queste informazioni
con altri. E non riuscivo d'altra parte a capire perché la Chiesa
non aveva informato i fedeli di questi argomenti che avevano davvero
aiutato la mia fede nelle Scritture a riprendersi.
La comprensione del carattere fondamentale del libro della Genesi per
ogni dottrina cristiana, fu un vero e proprio risvegliarsi dal sonno.
Questo libro tratta dell'importanza di accettare una Genesi letterale
e prego che esso coinvolga mente e cuore di pastori, laici, studiosi
e studenti assieme.
CAP.
1: LA CRISTIANITÀ SOTTO ACCUSA
La
società, nel suo insieme, sta diventando sempre più anticristiana.
Le verità cristiane assolute - e cioè verità e
standards basate sulle Sacre Scritture, che non possono essere modificate
- sono oggigiorno sempre meno tollerare. La società è
ora invece basata sulla "moralità relativa", cioè:
uno può fare ciò che gli pare e piace senza doverne rispondere
ad alcuno, finché ciò non arriva a danneggiare gli interessi
della maggioranza.
Ora è chiaro che la cristianità non può svilupparsi
in ambienti che accettano anche la moralità relativa, in quanto
morale cristiana e morale relativa portano ad una visione del mondo
totalmente differente. Oggi, purtroppo, molti credenti non colgono la
vittoria perché non capiscono la natura della battaglia. È
mia convinzione che questo conflitto spirituale sia centrato sul problema
delle origini (creazione o evoluzione). Anche se ciò può
suonare strano o nuovo alle orecchie del lettore, tale problema è
biblicamente e logicamente centrale nella battaglia che ha in palio
le anime degli uomini.
Il lettore deve essere conscio del fatto che, discutendo del conflitto
creazione/evoluzione, noi parleremo di due credi, cioè di due
religioni. Il conflitto non è dunque religione/scienza, come
gli evoluzionisti vorrebbero far credere, ma religione/religione.
Il problema creazione/evoluzione (e cioè: è Dio il Creatore?)
è il punto cruciale dei problemi della nostra società.
CAP.
2: L'EVOLUZIONE È UNA RELIGIONE
L'evoluzione
è fondamentalmente una filosofia religiosa e l'affermazione del
gesuita Pierre Teilhard de Chardin: «L'evoluzione è la
luce che illumina ogni fatto», è una diretta negazione
dell'affermazione di Gesù: «Io sono la luce del mondo»
(Giov. 8: 12).
Ciò che non viene mai considerato è che tutte le evidenze
che lo scienziato ha sono solo nel presente. La persona media (inclusi
molti studenti) non sa che lo scienziato ha solo il presente e non può
trattare direttamente col passato. L'evoluzione è un sistema
di fede sul passato. Le figure che vediamo nei Musei accanto alle ossa
dei fossili non sono altro che le impressioni di qualche artista, create
da lui stesso e non ritrovate in qualche scavo.
CAP.
3: LA CREAZIONE È UNA RELIGIONE
Il
punto di vista creazionista consiste di una creazione perfetta, corrotta
dal peccato e restaurata da Gesù Cristo. Per sommi capi si può
dire che:
1- Dio creò in 6 giorni i cieli, la terra e tutto ciò
che è in essa, e li creò dal nulla; ogni singola parte
è designata a lavorare con tutte le altre in perfetta armonia.
Quando Dio completò il suo lavoro di creazione, dichiarò
che esso era "molto buono" (Gen. 1:31); la morte non esisteva,
e sia gli animali che gli uomini erano vegetariani.
2- Ora noi non viviamo più nel mondo che Dio creò originariamente.
Poiché infatti i nostri progenitori posero l'opinione umana al
di sopra della Parola di Dio (cosa che succede, d'altronde, ancora oggi),
la lotta e la morte entrarono nel mondo e Dio maledì la creazione.
Dopo il peccato e la ribellione (la caduta), la terra divenne così
piena di violenza e corruzione che Dio distrusse il mondo per mezzo
di un diluvio e ricominciò da capo con Noè, la sua famiglia
e gli animali dell'arca. I fossili, miliardi di cose morte e seppellite
in strati rocciosi affondati nell'acqua dappertutto, sulla terra, ci
ricordano il giudizio di Dio sul peccato.
Dobbiamo giudicare ciò che la gente dice sulla base di ciò
che la Parola di Dio dice e non viceversa. Oggi giorno troppe persone
partono dalle parole dell'uomo e poi giudicano ciò che la Bibbia
dice. Né la creazione, né l'evoluzione possono essere
scientificamente provate perché, in relazione al passato, niente
può essere provato. I fatti sono gli stessi sia per gli evoluzionisti
che per i creazionisti, ma la loro interpretazione viene ad essere completamente
differente.
CAP.
4: LA RADICE DEL PROBLEMA
L'evoluzione
è una religione che permette alle persone di giustificare il
fatto di autoprescriversi le regole. Essa è diventata una giustificazione
"scientifica" alla continua ribellione dell'uomo contro Dio.
CAP. 5: FONDAMENTA CHE SI SBRICIOLANO
Se
si vuole distruggere la Cristianità, allora distruggete le basi
stabilite dal libro della Genesi. Ogni dottrina biblica di teologia,
infatti, ha la sua base diretta o indiretta nel libro della Genesi.
CAP.
6: LA GENESI È IMPORTANTE
1)
Matrimonio. - Nella Genesi leggiamo che Dio creò l'uomo dalla
polvere della terra e che dal suo fianco creò la donna. Questa
è la base storica del matrimonio; esso deve consistere in una
relazione eterosessuale, perché Dio creò un uomo ed una
donna (Adamo - Eva) e non un uomo ed un uomo. Per la medesima ragione
sappiamo che il comportamento omosessuale è una perversa ed innaturale
devianza.
2) Perché i vestiti? - Noi leggiamo nella Genesi che quando Dio
creò Adamo ed Eva, essi erano nudi; ma poi il peccato entrò
nel mondo e distorse ogni cosa, anche la nudità. Vi è
dunque una base morale per il fatto di dover indossare dei vestiti,
in conseguenza di ciò che il peccato ha fatto della nudità.
3) Perché legge e moralità? - Dio, l'unico che è
buono, ci creò, e perciò è il nostro proprietario;
noi siamo pertanto obbligati nei suoi confronti e dobbiamo obbedirgli.
Egli ha il diritto di stabilire le regole. La filosofia evoluzionista
atea, invece, asserisce: «Non c'è Dio; tutto è il
risultato del caso. Morte e lotta per la sopravvivenza sono le regole
del gioco, non solo ora, ma anche nel passato e nel futuro». Ora,
se ciò è vero, non esiste alcuna base per il "giusto"
e lo "sbagliato".
CAP.
7: LA MORTE, UNA BENEDIZIONE ED UNA MALEDIZIONE
Il peccato originale e la sua conseguenza, cioè la morte, sono
la base dell'Evangelo. Questo è il motivo della venuta di Gesù
ed il tema della Bibbia. L'evoluzione distrugge le fondamenta del Cristianesimo
perché afferma: «la morte è ed è sempre stata
parte della vita».
Nuovi cieli e nuova terra - Nella Genesi leggiamo che gli animali e
l'uomo ebbero il permesso di mangiare solo piante (Gen. 1:29-30); erano
dunque vegetariani. Solo dopo il diluvio all'uomo fu detto che poteva
mangiare carne (Gen. 9:3). Credere nell'evoluzione significa negare
l'esistenza di un Paradiso Universale prima di Adamo, perché
l'evoluzionismo implica necessariamente che prima di Adamo ci fosse
lotta, crudeltà, brutalità, animali che mangiavano altri
animali, morte. Ma credere nell'evoluzione significa negare anche un
Paradiso alla fine dei tempi (poiché la Bibbia insegna che il
mondo verrà restaurato come era prima).
I Cristiani che accettano l'evoluzione devono accettare, perciò,
che l'evoluzione avvenga ancora oggi ed in ogni campo, umanità
compresa. Ma Dio dice nella sua Parola che, quando Egli creò
ogni cosa, finì il suo lavoro di creazione, ed affermò
che "era buono" (Genesi 2: 3; 1: 31), il che è completamente
l'opposto di ciò che gli evoluzionisti ci dicono.
Molti teologi liberali hanno dichiarato che l'idea creazionista causa
divisione; dicendo ciò essi hanno sicuramente ragione, in quanto
la verità divide sempre. Io personalmente penso che, oggigiorno,
Gesù non sarebbe accettato in molte chiese "cristiane";
se vi entrasse a predicare, infatti, causerebbe anch'egli troppe divisioni!
CAP.
8: I MALI DELL'EVOLUZIONE
1) Nazismo ed evoluzione - Hitler credette nella lotta come principio
darwiniano della vita umana, che spinse i popoli a cercare di dominarsi
uno sull'altro; senza lotta essi si indebolirebbero e morirebbero.
2) Razzismo ed evoluzione - alcuni dei primi colonizzatori dell'Australia
considerarono gli Aborigeni australiani meno intelligenti dell'uomo
bianco, perché gli Aborigeni non erano evoluti come "l'Uomo
bianco" nella scala dell'evoluzione. Fu la concezione evoluzionista
che convinse gli antropologi che esistevano differenti razze umane poste
a differenti livelli di intelligenza e di abilità. Il punto di
vista cristiano insegna invece che noi tutti deriviamo dai primi due
progenitori e che perciò tutti gli uomini sono uguali.
3) Aborto ed evoluzione - Alcune cliniche dell'aborto americane sono
arrivate a dire alle donne ivi ricoverate che "ciò"
che esse stavano per abortire era solo un embrione allo stadio pesce
dell'evoluzione, e che pertanto l'embrione non deve essere considerato
come umano.
Certo, l'aborto esisteva anche prima di Darwin, ma la sua teoria è
stata usata per dare all'aborto stesso una facciata di rispettabilità,
facilitando così l'enorme aumento a cui oggi assistiamo.
CAP. 9: EVANGELIZZAZIONE IN UN MONDO PAGANO
Predicare
l'Evangelo senza il messaggio di Cristo quale Creatore e la successiva
entrata del peccato e della morte nella Creazione originale, significa
predicare un Evangelo senza fondamenta. In un crescente numero di casi,
è chiaro che, prima di poter effettivamente proclamare il messaggio
di Cristo, dobbiamo ristabilire il fondamento della Creazione, sopra
la quale il resto dell'Evangelo può essere costruito. Io credo
che l'evoluzione sia una delle più grandi barriere impedenti
alla gente di essere recettive all'Evangelo di Gesù Cristo.
Quando dei nuovi convertiti entrano in una chiesa, dovrebbero venire
condotti in uno studio biblico sul libro della Genesi. Essi potrebbero
così imparare correttamente ciò che il cristianesimo è
e le basi di tutte le dottrine cristiane. Vi sono due cose che stanno
distruggendo il Cristianesimo nel mondo occidentale: la teoria dell'evoluzione
e la teologia liberale. La teologia liberale è solo l'evoluzione
applicata alla Bibbia ed alla nostra fede.
CAP.
10: SVEGLIATEVI !
Gran
parte dell'opposizione al ministerio creazionista viene da dentro la
chiesa, soprattutto da coloro che si sono compromessi con l'evoluzione
e la teologia liberale.
Uno dei gravi problemi che abbiamo nel Cristianesimo del mondo occidentale
è che molti teologi e Scuole bibliche producono ministri di culto
a cui è stato insegnato di mettere in questione le Scritture
piuttosto che di accettarle. Come si accetta l'evoluzione, relegando
la Genesi nel mito e nell'allegoria, si comincia a mettere in questione
il resto delle Scritture. Un rigetto del fondamento di tutte le dottrine
contenute nel libro della Genesi, conduce logicamente al rifiuto dell'intera
Bibbia, la teologia liberale diventa così rampante.
Ricordiamoci che, oggigiorno, in molte denominazioni, vi è una
reale controversia e molte discussioni intorno all'inerranza della Bibbia.
L'accettazione letterale degli eventi della Genesi è fondamentale
per la questione dell'inerranza biblica.
CAP.
11: CREAZIONE, DILUVIO E FUOCO A VENIRE.
Secondo
la profezia di 2 Pietro 3:5, gli uomini vogliono ignorare (cioè
rifiutare di credere) tre cose:
a) che Dio Creò il mondo, il quale all'inizio era ricoperto dall'acqua
(il che significa che nel principio esso era freddo, e non un globo
in ebollizione come insegnano gli evoluzionisti);
b) che Dio giudicò una volta il mondo con un globale e cataclismatico
diluvio;
c) che Dio giudicherà il mondo una seconda volta e ciò
avverrà col fuoco.
Il peccato di Adamo consistette in una ribellione contro l'autorità
di Dio. E anche oggi gli uomini sono, dappertutto, in aperta ribellione
contro Dio; ammettere, infatti, che la Bibbia è vera, vorrebbe
dire ammettere il proprio peccato, la propria natura ribelle, la necessità
di nascere di nuovo, lavati nel sangue di Cristo.